Outlander - L'ultimo vichingo 2008 Ha distrutto il suo mondo. Non lascerà che distrugga il nostro.
Panoramica: Kainan è un alieno che giunge nella Norvegia del 709 D.C. in seguito all'avaria della sua astronave. Il suo compagno di viaggio muore nell'impatto, così l'extraterrestre si ritrova nel mondo dei Vichinghi, che lo ritengono un "outlander", e viene catturato dalla tribù del vecchio Rothgar, divenuto re da poco e insidiato dal nipote Wiglif. Freya, la figlia ribelle di Rothgar, è subito attratta da Kainan, il quale però ha una famiglia nel pianeta d'origine ed è perseguitato da Morwen, un mostro assetato di sangue.
Commento
La commistione dei generi è ormai da tempo uno degli elementi portanti di una parte rilevante del cinema mainstream. Anche questa volta viene tentato l'esperimento (nello specifico fantascienza/antichità) e i risultati si possono considerare soddisfacenti. Lo sono in modo particolare nella prima parte in cui si costruisce (rifacendosi anche al cinema classico che di macchine del tempo e di "americani alla corte di Re Artù" ne ha sperimentati tanti) lo scontro/incontro tra i nativi e l'alieno dalle sembianze umane. In particolare ci permettiamo di segnalare la scena in cui Kainan cerca di spiegare a Freya, con termini comprensibili, i conflitti del mondo da cui proviene. Nella seconda parte in cui il mostro (nato dalla creatività di Patrick Tatopoulos che è il padre degli alieni di Independence Day) comincia ad imperversare, il rischio di debordare nello stile Alien vs Predator si fa presente. Però poco importa. Ben vengano i film che, senza pretese ulteriori, ci offrono (debitamente e tecnologicamente aggiornate) delle storie in cui non è la verosimiglianza a dettare legge ma le regole sono altre. Sono quelle della fiaba a cui, ogni tanto, non fa male fare ritorno. Per il puro gusto di divertirsi fantasticando.