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Commento
"Anola", il film che ha conquistato ben 5 statuette agli Oscar, mi ha lasciato profondamente perplesso. La trama, incentrata sulla storia Anora, una prostituta di Brooklyn, ha la possibilità di vivere una storia da Cenerentola quando incontra e sposa il figlio di un oligarca. Quando la notizia arriva in Russia, la sua favola è minacciata, mi è apparsa priva di originalità e spessore. Mi chiedo come sia stato possibile assegnare così tanti premi a un'opera che non offre alcuno spunto di riflessione, ma si limita a mostrare una serie di scene di sesso e baldoria. La domanda che mi sono posto durante la visione è stata: "Qual è il senso di tutto questo?". La mia critica più aspra riguarda l'assegnazione dell'Oscar come miglior attrice. A mio avviso, la performance di Mikey Madison è stata tutt'altro che memorabile, riducendosi a una serie di urla e movenze sensuali. Trovo incomprensibile come abbia potuto superare la ben più intensa e complessa interpretazione di Demi Moore in "The Substance". Anche gli altri premi, come miglior film e miglior montaggio, mi sembrano ingiustificati. "Anola" non offre una trama avvincente, né una regia particolarmente innovativa. Credo che ci fossero opere ben più meritevoli in concorso. Mi sorge il sospetto che l'Academy Awards abbia premiato "Anela" non per i suoi meriti artistici, ma per la sua aderenza ai canoni estetici e narrativi della società contemporanea. Un'ulteriore prova, a mio avviso, della deriva conformista e superficiale del cinema odierno.