Il ladro di orchidee 2002
Panoramica: Quattro personaggi: Susie ha scritto un libro sui ladri di piante di orchidea dalle quali si può ottenere una sostanza stupefacente. Johnny è il ladro. Charlie fa lo screen writer e deve adattare il romanzo di Susie per una sceneggiatura. E infine c'è Donald, fratello gemello di Charlie, anche lui sceneggiatore. Charlie è in crisi creativa e passa le giornate cercando di farsi venire un' idea, ma si perde guardando la fotografia di Susan stampata sul retro del libro. Le cose si complicano nel momento in cui i vari personaggi si adattano agli altri. Susie deve intervistare Jonnhy per proseguire con la pubblicazione dei suoi romanzi e finisce col rimanere coinvolta da lui e dalla sua attività e Charlie chiede aiuto al fratello per scrivere la sceneggiatura del film. I quattro si incontrano di nuovo tre anni dopo: Susie è sempre innamorata e legata al suo Jonnhy e i due fratelli si ritrovano coinvolti in un incidente e in una sparatoria che avrà esiti negativi.
Commento
Charlie Kaufman, sceneggiatore del film, avrebbe dovuto scrivere il copione per un film basato su “The Orchid Thief”, o “Il ladro di orchidee”, saggio dell’autrice Susan Orlean. Ritrovandosi più volte in crisi, un po’ per la mancanza di ispirazione, un po’ per la brevità del racconto della Orlean, Kaufman decise di trasformare la sceneggiatura in un film biografico, in cui ritrae se stesso intento a scrivere la sceneggiatura del medesimo film di cui è protagonista. La tecnica utilizzata è un particolarissimo mise en abyme, che ha inizio sul set di “Essere John Malkovich”, precedente film sceneggiato da Kaufman e anch’esso diretto da Spike Jonze; prosegue con la decisione di Kaufman di far diventare se stesso protagonista della sceneggiatura; culmina con risvolti inaspettati ed irreali, quali l’esistenza di un suo fratello gemello, Donald, che non ha problemi invece nello stendere delle sceneggiature, e nell’amaro risvolto di una Susan Orlean tossicodipendente che si spinge ad uccidere Donald quando i gemelli scoprono la verità sul suo conto. Il risultato finale è quindi un metaracconto sul processo di adattamento cinematografico, come ricorda il titolo originale del film, “Adaptation”, visto attraverso due sceneggiatori gemelli, uno recluso ed in profonda crisi, l’altro emergente e socievole, con un risultato completamente diverso da quello che doveva essere all'inizio del progetto. C’è inoltre un richiamo tra il titolo originale ed il processo di adattamento naturale delle orchidee, simbolo indiscusso del film e rappresentato da John Laroche, protagonista del saggio della Orlean, che realmente le va a cercare in mezzo alle paludi, dove esse crescono.
Temi importanti e non facili, per quest' opera di Jonze in concorso al Festival Internazionale di Berlino: il doppio, la creatività come stimolo per un arricchimento della realtà o come distruzione di un' identità, lo smarrimento per la ricerca di una personalità nell'altro da sé. Tutto questo raccontato con uno stile che cambia durante la narrazione: dalla commedia, i toni diventano quasi grotteschi per finire nel dramma. È pericoloso adattare e adattarsi, si rischia di perdere e di perdersi.