Ghost in the Shell 2017
Panoramica: Major, un singolare ibrido umano-cyborg delle operazioni speciali, è a capo della task force d’elite Section 9. Dedicato a contrastare i più pericolosi criminali ed estremisti, Section 9 affronta un nemico il cui unico obiettivo è eliminare gli sviluppi di cyber tecnologia della Hanka Robotic.
Commento
La materia di cui è fatto il film di Sanders è certamente fatta, in parte, anche e molto del precedente di Mamoru Oshii, ma a momenti, rivisitati, rimescolati, come ogni essere è fatto di ripetizioni più o meno consapevoli, e talvolta identiche, delle "espressioni" di chi l'ha creato. E c'è dell'altro. Oshii stesso aveva operato una scelta tra le sottotrame del manga e seguito quella del Burattinaio, mentre quest'ultimo adattamento, tecnologicamente potenziato, fa un percorso diverso, oltre a contemplare una nuova trasformazione. Dopo quella dal disegno all'immagine in movimento, è ora infatti la volta del passaggio dall'animazione al live action, con nuovi innesti digitali ma anche la stessa attenzione alla continuità nella miscela, che preserva innanzitutto l'immaginario cyberpunk e la malinconia della macchina, tema fantascientifico dal fascino eterno. Nel film di Sanders, il tono lirico della versione animata, quello che le permetteva di mettere al proprio centro una lunga sequenza musicale, disabitata dai protagonisti, non trova spazio: l'action guadagna più importanza, molte sequenze sono tese e sostenute da una colonna più abituale rispetto al genere, e la dinamica narrativa è più classica e "americana", come lo è la metafora, puntuale, del randagismo, che accomuna i cani di Batou e i ragazzini ribelli scappati di casa. È un approccio diverso, che però non compromette la direttrice tematica di un'umanità da (ri)trovare, né lascia fuori momenti più liberi, come il minuto di gloria di "Beat" Takeshi, quando pronuncia la battuta già destinata alla storia: "Mai mandare un coniglio a uccidere una volpe", o quello della protagonista di fronte alla lapide, che illumina un'altra accezione del termine "ghost". Il finale è in tema con la sostanziale rilettura in chiave supereroistica che il film fa della storia e del personaggio originali. La consapevolezza si configura come una risposta (siamo quello che facciamo), compresa la consapevolezza di genere, e il consenso, per una volta, è un consenso informato.